A Firenze c’è un’azienda che si occupa di questa pratica ecologica: la Santini Rottami
Per una volta possiamo tirare un sospiro di sollievo quando parliamo di classifiche: il nostro Paese vanta la più solida industria del riciclo in Europa. Basta pensare che importiamo oltre 6 milioni di tonnellate di rifiuti da riciclare, tra questi in particolare rottami ferrosi, utili per le acciaierie.
Ecco il dato che emerge dalla nuova edizione del rapporto «L’Italia del riciclo» della Fise Unire (l’associazione di Confindustria che raccoglie le aziende del ricupero rifiuti) e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Il rapporto non si limita a censire i soli imballaggi riciclati attraverso le raccolte differenziate comunali: è il ritratto su dati che riguardano il settore della rigenerazione dei materiali, anche quella che passa direttamente dall’industria e produce residui riutilizzabili dalle industrie stesse.
Dal rapporto si evince che tutti i settori del ricupero sono in crescita. Ovviamente aumenta la rigenerazione degli imballaggi, 7.800 tonnellate compresi quelli industriali, ma cresce il riciclo anche di lane e abiti usati (+12% nonostante che le imprese soffrano la concorrenza di un’area oscura di attività poco trasparenti), il legno (usato soprattutto dal fortissimo settore dei pannelli truciolari per mobili, affamato di materie prime). Ma uno dei settori più in ascesa è quello relativo ai rottami di auto demolite.
L’Italia ha un’antichissima e consolidata industria di rigenerazione, nata secoli fa (forse addirittura millenni fa, con la siderurgia degli etruschi) e molti Paesi spediscono i loro sottoprodotti a riciclare proprio da noi. I rifiuti importati dall’Italia hanno raggiunto i 6 milioni di tonnellate; di questi la maggior parte sono costituiti da rottami ferrosi.
Diventa sempre più importante il ruolo di aziende che si occupano di smaltimento e recupero di questi materiali; Santini Rottami è una garanzia in questo campo con i suoi oltre 50 anni di attività sul territorio toscano.